Il 10 Febbraio, dal 2004, è il "Giorno del Ricordo", dedicato alle vittime delle foibe e alle migliaia di esuli costretti a lasciare l’Istria e la Dalmazia nel secondo dopoguerra.
Nell’aprile del 1945 in tutta Italia si festeggiava la fine della guerra. Proprio in quei giorni, nel Friuli Venezia Giulia, ha inizio però un periodo di orrori che durerà a lungo e culminerà con la fuga di circa 350.000 persone, in seguito alle persecuzioni degli jugoslavi di Tito. Le vittime dei massacri furono fascisti, collaborazionisti del governo italiano, spie, ma anche membri del CLN (Comitato di liberazione nazionale) e partigiani, semplici cittadini, donne, bambini, anziani.
L’eccidio fu, di fatto, una pulizia etnica tesa ad annullare l’identità italiana sul territorio. Migliaia furono le vittime di Tito gettate nelle foibe. Queste ultime, il cui nome deriva dal latino fovĕa (“fossa”), sono voragini rocciose di origine carsica assai numerose nell’Istria, dove se ne contano oltre 1500.
Assai ricco il materiale bibliografico e sitografico di cui i docenti potranno servirsi per trattare con i nostri Studenti questa triste pagina di storia che, solo da alcuni anni, è entrata nella “memoria Nazionale”.
Tra i tanti utili materiali (anche video, testimonianze, foto, contributi di eccellenti storici) si segnala:
-su portale RAI Scuola lo Speciale dedicato alle Foibe “Foibe, il giorno del ricordo” con il contributo del Professor Ernesto Galli della Loggia, “Le foibe. Il passato riaffiora”-
- su RAI Storia: la programmazione dedicata in questi giorni alle “Guerre di Confine”.
